I ‘miracoli’ di Hollywood: quando gli attori morti ‘resuscitano’ nei film

i miracoli di hollywood
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Non solo Paul Walker tra attori morti “resuscitati”

Non solo Paul Walker: nel corso degli anni, grazie all’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate, molti attori deceduti durante le riprese sono comunque apparsi nei film.

Hollywood California, negli anni, è passata alla storia come “la fabbrica dei sogni”, e oggi lo è più che mai, poiché è diventata in grado di “resuscitare” attori morti durante le riprese dei film, per fare in modo che questi potessero apparire ugualmente sul grande schermo. Ecco perché, ad oggi, Hollywood California si è trasformata in una vera e propria “fabbrica dei miracoli”.

Paul Walker deceduto prima di Fast and Furious

L’ultimo episodio di attori morti che sono tornati miracolosamente sul set, è quello riguardante Paul Walker con il settimo capitolo di “Fast and Furious” ultimo episodio della fortunatissima saga ad alto tasso di adrenalina che sta letteralmente sbancando il botteghino. Per un crudele scherzo del destino, lo storico co-protagonista, il 40enne Paul Walker, è morto nel 2013 proprio a causa di un incidente d’auto.

Per fare in modo che potesse indossare comunque i panni di Brian O’Connor, e dare una degna conclusione alla storia del suo personaggio, è stato necessario ricorrere ad uno dei più grandi miracoli Hollywood. Il regista di “Fast Furious 7″, James Wan, si è rivolto, pare, ad una casa di produzione neozelandese, la Weta Digital, che ha già lavorato per gli effetti speciali del fantasy “La compagnia dell’anello”. In aiuto sono venuti anche i fratelli Walker, che si sono prestati come controfigure.

Oliver Reed scomparso durante Il Gladiatore

Non è la prima volta che accade uno di questi clamorosi miracoli Hollywood: nel 1999 l’attore Oliver Reed si spense durante le riprese del “Gladiatore” e fu “riportato in vita” grazie ad una serie di sofisticate tecniche digitali. La testa virtuale di Reed venne staccata dal suo corpo, lavorata con una innovativa tecnica 3D, per essere poi riposizionata su una controfigura.

Brandon Lee è stato “Il Corvo” dopo essere morto

Stessa sorte è toccata al “Corvo” Brandon Lee e allo strepitoso Jocker di Heath Ledger, riportati in vita giusto per la durata dei rispettivi film, così come è accaduto a tanti divi del passato, da Marilyn Monroe a Steve McQueen, diventati fantasmi “promoter” di alcuni prodotti in spot pubblicitari.

Seymour Hoffman, la sua “rinascita” cinematografica è fallita

Rinascita annunciata e mai avvenuta, invece, quella di Seymour Hoffman, in vista della realizzazione dell’episodio di“Hunger Games”. Hoffman era uno dei più grandi attori della sua generazione, e il regista non ce l’ha fatta a ricorrere ad una “controfigura” che lo sostituisse con le opportune tecnologie informatiche e cinematografiche.

Tornando a “Fast Furious 7″, dietro il “recupero” di Paul Walker c’è, ovviamente, una produzione multimiliardaria che ha lavorato alla grande. Infatti, chi ha visto il film non ha percepito un’operazione cinica e di sfruttamento d’immagine, ma si è avuta la toccante sensazione di un vero e proprio omaggio alla memoria di Paul Walker che, alla guida del suo bolide, sfida per l’ennesima e ultima volta la forza di gravità, dando spettacolo e uscendo illeso da voli e manovre al limite, almeno sul grande schermo. Miracoli Hollywood.

 

 

 

 

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